Comune di Ripalimosani (CB)
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 Mercoledì 4 Dicembre 2024

  
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DIO: CHI E' COSTUI?
 

E un vecchio sacerdote disse: Parlaci della Religione.
Ed egli disse:
Ho parlato d'altro, quest'oggi?
Non è religione ogni riflessione e ogni atto?
E ciò che non è atto o riflessione, ma meraviglia e sorpresa che di continuo sgorgano dall'anima, anche mentre le mani spaccano la pietra o attendono il telaio?
.
La vostra vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione.
.
E se volete conoscere Dio, non siate per questo dei solutori di enigmi.
Guardatevi intorno, piuttosto, e lo vedrete giocare con i vostri bambini. E guardate nello spazio, lo vedrete camminare nella nuvola, stendere le Sue braccia nei fulmini e scendere in pioggia.
Lo vedrete sorridere nei fiori, poi levarsi e agitare le Sue mani negli alberi.

Gibran

 
Il nostro Dio è un Dio che comunica che entra in dialogo amichevole con l'uomo, che si rivela nella storia. Dopo aver parlato ai padri per mezzo dei profeti, manda a noi suo Figlio fatto carne, che parla le parole di Dio, ma con il linguaggio umano, per farsi comprendere e per farci conoscere il Padre. Gesù ha affidato agli apostoli e ai loro successori la missione di evangelizzare, di proclamare a tutti il Vangelo.
Se ai tempi di Gesù questo voleva dire salire sui tetti e percorrere il mondo a piedi, oggi vuol dire servirsi delle meravigliose invenzioni tecniche (tra cui la radio, la televisione, la stampa, il cinema, internet.), che permettono di raggiungere non solo i singoli, ma intere masse e la stessa umanità. L'evangelizzazione si rinnova, la Chiesa va incontro alle nuove generazioni e vuole rivolgersi ad esse utilizzando la loro lingua, i loro segni e simboli, riconoscendo i grandi vantaggi offerti dagli strumenti di comunicazione sociale, se ben adoperati.

Una sezione sulla religione, quindi, per comunicare, per informare, per cercare di capire il fenomeno religioso nel nostro paese, come era vissuto il bisogno di sacro ieri e come è vissuto oggi, per conoscere un Dio che non è solo la dottrina che ci hanno insegnato al catechismo, non è un Dio barbuto e muscoloso, severo giustiziere verso il quale nutrire solo rispetto. "Tutti prendono Dio talmente sul serio -dice Jaleddine Rumi- da renderlo mortalmente noioso. Gioca con Dio, figliolo. È un compagno di giochi incomparabile!". Spesso quando mi parlavano di Dio mi annoiavo e immaginavo solo volti tristi, cupi, vecchie suore acide, preti lontani dalla tua realtà, che ti parlano di un Dio che fa paura perché è il Dio del "non devi" e del "devi" e sembrano incapaci di capire chi sceglie di vivere nel mondo. Poi, piano piano, ho scoperto che non è così. 

Esistono preti che sorridono e hanno volti allegri, felici, innamorati che, con voce rassicurante, ti dicono: ".non preoccuparti, ricorda che Dio è Padre, è Papà e ti vuole bene". In questo modo fa meno paura avvicinarsi, è più naturale. Poi il desiderio di pregare, di confessarsi, di andare a messa nasce spontaneo perché l'amore è così: cresce. Ci sono laici che pur vivendo nel mondo provano a seguire Gesù senza far niente di eccezionale, niente che richieda capacità straordinarie, solo un po' di buona volontà. Si mettono a disposizione degli altri e adempiono, più o meno consapevolmente, ad uno degli insegnamenti fondamentali che Gesù ci ha lasciato: "Se dunque io il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv 13,14-16). È facile riconoscere queste persone, sono quelle che pur tra mille impegni, tra difficoltà e preoccupazioni hanno sempre un sorriso da dare. 

C'è chi sostiene che il contrario di un popolo cristiano non è un popolo pagano, ma un popolo triste, che "il riso è il nostro modo di farci il segno della croce": il nostro modo di dimostrarci cristiani. Ma Gesù rideva? Alcuni hanno detto che non ha mai riso! ".come si spiega, allora, che al suo passaggio il pianto si trasformava in serenità, l'angoscia in speranza, la morte in vita? Come spiegare il suo genio nel trasformare uomini stanchi e delusi in slanci vitali? Come spiegare l'accusa dei furibondi farisei di essere 'una buona forchetta' (Mt 11,19)? Una faccia da funerale un salice piangente, non ama i pranzi, le nozze, i banchetti. Ancora. Come avrebbe potuto attirare i bambini e tanta gente semplice se fosse stato un burbero, un triste, un accigliato? Insomma Gesù ha sorriso. Eccome!" (Pino Pellegrino).